venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale e Felice Anno Nuovo
a tutte le siciliane e i siciliani dell'arcipelago
come pure a quelli della diaspora
con l'augurio che il 2010 possa essere un anno pieno di ogni bene
e portare salute, prosperità e pace
per i loro cari, per le loro famiglie, per i loro amici.
Un pensiero particolare
per la segreteria e la dirigenza nazionale,
per i militanti e i simpatizzanti del
Fronte Nazionale Siciliano
Sicilia Indipendente
punto di riferimento certo
per tutti quelli che credono in una
SICILIA
Consapevole, Democratica, Evoluta, Indipendente e Moderna.

domenica 20 dicembre 2009

PERCHE' NON CI SI PUO' NON DIRE INDIPENDENTISTI




“Capita spesso che mi domandino che senso ha essere Indipendentisti nel XXI° secolo.Io rispondo che è come essere un figlio. Sento di appartenere a questa Terra, a questa antica e gloriosa Nazione Europea e Mediterranea proprio come un figlio si sente legato ai propri genitori.Nella Sicilia d’oggi, sfruttata, violata e bistrattata, l’impegno democratico, pacifico, progressista ed antimafioso del moderno Indipendentismo Siciliano non solo non è superato ma semmai mostra tutta la sua attualità, specie se poi ci fermiamo anche a riflettere sul fatto che è l’unica idealità che non ha nulla di cui chiedere scusa e che non ha prodotto mostri autocratici “.-



TRINAKRIUS

mercoledì 18 novembre 2009

"La congiura dei mediocri"

L'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di martedì 10 novembre riporta "un accordo per la lotta all'evasione fiscale" siglato a Castellammare del Golfo tra l'Amministrazione Comunale nella persona dell'assessore Daniela DI BENEDETTO in rappresentanza del Sindaco Marzio BRESCIANI e il direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate della Sicilia Castrenze GIAMPORTONE.

L'accordo prevede una linea telematica privilegiata "Siatel" di informazioni "qualificate" riguardanti i comportamenti "evasivi ed elusivi" dei residenti.

In realtà, il Comune ha già preso altre iniziative analoghe a questa modalità di "spionaggio istituzionale" avendo aderito ad un accordo con Equitalia in cui è prevista la segnalazione di artigiani o piccoli imprenditori che effettuano lavori presso il Comune in modo da facilitare alla SE.RI.T. (Servizio per la Riscossione dei Tributi) il "pignoramento delle somme presso terzi".

Tale formidabile macchina investigativa ha già registrato qualche successo. Sembra, infatti, che non pochi artigiani dopo aver effettuato e consegnato i lavori anticipando le spese tecniche e dei materiali, i salari degli operai, i contributi previdenziali, che ricordiamo sono obbligatori per ottenere il famigerato DURC (documento unico di regolarità contributiva), si sono ritrovati con il pignoramento del mandato. Alcuni persino senza avere ricevuto la notifica obbligatoria per legge.

Noi Indipendentisti Trapanesi du Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia 'Ndipinnenti FNS (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente FNS) comprendiamo il difficile momento che stanno attraversando le amministrazioni locali in una fase di recessione economica ormai sotto gli occhi di tutti. Certamente, non sarà facile spiegare ai piccoli lavoratori autonomi che devono lesinare il centesimo per sbarcare il lunario la "giustapposizione" dello scudo fiscale sollevato dallo stato italiano per proteggere il rientro dei capitali portati illecitamente all'estero, nell'assoluto anonimato e di cui l'Agenzia delle Entrate non può controllare nemmeno la provenienza. Contemporaneamente, le piccole amministrazioni come quella di Castellammare stringono alleanze e firmano protocolli d'intesa con il Fisco, diventando gli aguzzini dei propri cittadini, talvolta esasperati, per non potere riuscire a pagare nemmeno gli interessi che aumentano con una progressione aritmetica prossima ai limiti dello strozzinaggio.

Alla fine dei conti, ai "numeri uno" della finanza è concesso accordarsi con il fisco sulle somme evase pagando una penale del 5% e beneficiando dell'anonimato. Per scovare i piccoli evasori vengono, invece, messe a punto le migliori e più moderne tecniche investigative, degne del KGB nei tempi di gloria, con tanto di affissione al'Albo Pretorio a dispetto delle più elementari norme sulla privacy. Tutto questo perchè al fisco non deve sfuggire neanche un centesimo di quelle somme che dovranno immancabilmente essere pagate all'Agenzia delle Entrate e a Serit anche se con un incremento del 30, 40, 50... 100, 200%... affinchè tutti paghino le tasse. Nessuno escluso!

Va ricordato che grazie a questa politica di rigore tributario il comune percepirà un compenso pari al 30%, sulle somme che saranno riscosse a seguito delle segnalazioni effettuate, marciando sopra la testa del contribuente con l'acqua alla gola mentre affoga nei debiti, ma tenendo alta la bandiera di una discutibile forma di equità fiscale.
Ci sia consentito concludere citando un antico adagio siciliano:

"vriogna pi cu lu senti rici ivì! Pi lu paraggiu putiri accattari, certu chi ci vonnu tri tarì!

domenica 11 ottobre 2009

"Un ponte fra le nuvole"

Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime di Giampilieri e Scaletta Zanclea per i fatti accaduti il primo ottobre scorso.
Di fronte a catastrofi di questo tipo non si può non cedere all'amarezza e al rammarico per una disgrazia annunciata.
Ancora una volta ci tocca constatare che quando la politica è cieca e sorda di fronte alle necessità del proprio territorio, la natura è sempre pronta ad aggredirne la vulnerabilità.
Superata l'emergenza si comincerà a cercare inanzituto i responsabili in modo da individuare subito a chi dare la colpa.
Poi nell'arco di qualche settimana tutto verrà dimenticato così come già accaduto.
Il territorio siciliano, come del resto il territorio calabro mancano di un piano idrogeologico, probabilmente, perchè considerato superfluo o per usare un eufemismo non prioritario rispetto allo sviluppo di entrambi.
Nel frattempo c'è chi si agita per dare inizio alla "vera priorità" la costruzione del ponte. Una macchina diabolica, un'opera decontestualizzata, fuori scala che vìola la straordinaria bellezza dei due lembi di terra tra Scilla e Cariddi con una violenza di una tale barbarie paragonabile ad un vero e proprio stupro.
Per non parlare della beffa che nessuna delle due realtà territoriali potrà alla fine avvantaggiarsene lasciando irrisolte le problematiche di sempre.
Ora lontani dall'esser cinici, se non altro per rispetto alle povere vittime di cui alcune ancora disperse, il solo pensiero di affogare quei due piloni di cemento (quattrocento metri di altezza ciascuno) in zone particolarmente franose - secondo gli esperti il versante calabro risulta ancora più friabile e pericoloso - non deve far trascorrere notti tranquille nè ai progettisti, nè ai costruttori, nè ai finanziatori, nè tanto meno agli stessi "pontisti" che nella fredda solitudine mortale sognano ancora sospesi all'idea di "un ponte fra le nuvole".

mercoledì 26 agosto 2009

Come piume al vento

Un uomo di Dio, in punto di morte,
ricevette la visita di una persona
che aveva sparlato di lui tutta la vita.
"Mi dispiace - disse -
vorrei chiedere perdono e
rimediare in qualche modo al male fatto".
"Io ti perdono - disse l'uomo di Dio -
ma ti chiedo di farmi un favore prima della mia morte.
Prendi il mio cuscino e togli via tutte le piume,
poi gettale dalla finestra".
L'altro fece così.
"Ora valle a riprendere"
- continuò l'uomo di Dio -
"Ma è impossibile"
- esclamò l'altro.
"Esatto...
...così è delle maldicense sparse tra gli uomini,
possono essere perdonate,
ma non possono essere ritirate!"

domenica 26 luglio 2009

Rita ATRIA "Antigone" di Partanna

A diciassette anni dalla sua scomparsa 26 luglio 1992 vogliamo ricordare una siciliana di carattere, una siciliana anti sistema, una siciliana contro corrente in anni in cui sfondare il muro della bieca omertà significava guadagnarsi quanto meno il biasimo della propria famiglia; perdere la stima dei propri amici e sovraesporsi al pericolo di morte quasi certa.
Una siciliana Rita ATRIA che ha pagato con la vita una scelta di emancipazione culturale femminile. Ci sia consentito dire "non frivola", ma di altissimo contenuto morale. Una scelta, quella di collaborare con il dott. Paolo BORSELLINO, coraggiosa e incomprensibile.
Respinta dal suo fidanzato fu allontanata da tutti perfino dalla stessa madre che, dopo averla rinnegata, infierì con un martello sulla foto della sua lapide. Non furono concesse esequie religiose e pochissimi presero parte al suo funerale.
Intendiamo ricordare Rita con il giusto rispetto, doveroso, per una siciliana che nonostante tutto, sfugge alle liturgie celebrative dei media come se fosse un personaggio di secondo piano nella "guerra alla mafia", eroi che non fanno cassa, "vuoti a perdere" della notizia in un mondo ormai avvezzo al giornalismo spettacolo e bramoso di sapere cosa propina l'eruzione orgasmica dell'ultim'ora.

Noi Indipendentisti Trapanesi du Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente) ci togliamo il cappello di fronte al sacrificio della giovane Antigone di Partanna che ha saputo volare alto su una omertà imposta e sulla morale precostituita del suo tempo, dando una lezione di dignità e di etica non solo a uomini e donne di Sicilia, a cui suggeriamo di guardare come chiaro esempio di intimo risveglio della propria consapevolezza; ma anche allo Stato Italiano che le fù ingrato e non le fu così amico e così vicino come avrebbe dovuto o come si vorrebbe far credere, tanto è vero che, una volta scomparso il dott. Borsellino (denunciato dalla madre per sottrazione di minore), fu abbandonata a se stessa in una "solitudine mortale".
Rita che non si è mai pentita per ragioni di opportunità anche perchè non aveva nulla di cui pentirsi, non avendo commesso alcun reato, veniva guardata dallo stato con la diffidenza di chi provene da una famiglia di delinquenti e dai suoi conoscenti una "infame traditrice", al processo disegnata come una giovane immatura, inattendibile e visionaria.
Rita ha scelto con la forza della sua innocenza di creare una breccia nel muro della cieca omertà rompendo le regole di un'assurda morale finta e miserabile a cui non ha voluto piegarsi, aprendo la strada per un nuovo corso, per un nuovo modo di interpretare la sicilianità dove ciascuno di noi può decidere, se lo vuole, di sottrarsi in qualunque momento allo status di rassegnazione e sottomissione sociale. Questo è forse uno dei messaggi più profondi su cui riflettere affinchè non rimanga inutile persino il suo sacrificio.

sabato 4 luglio 2009

"Dimenticare Randazzo"

Ci sia consentito rivolgere un sincero grazie all'FNS - Sicilia Indipendente per avere organizzato l'ormai consueta manifestazione in onore dei caduti dell'EVIS, dandoci l'occasione di essere presenti domenica 28 giugno 2009 nei luoghi in cui furono trucidati Antonio CANEPA, Carmelo ROSANO e Giuseppe LO GIUDICE il 17 giugno del 1945.
Autentici protagonisti di un progetto ad alto rischio ma consapevoli di spendere la loro vita per la Causa di Libertà e Indipendenza Siciliana, hanno saputo credere più di tanti altri, nel sogno di una Sicilia Libera e Indipendente.
Al di là delle responsabilità, oggi abbiamo il dovere di guardare con rispetto al sacrificio di questi martiri che ci lasciano una lezione di altissimo livello sul piano umano, sul piano politico e sul piano etico.
Con questo non intendiamo cimentarci in celebrazioni retoriche che, pure spetterebbero all'onore e alla gloria di chi ha creduto - fino a pagare con la vita - nell'ideale superiore di libertà, ma riteniamo opportuno, se non altro, soffermarci sui fatti di Randazzo per il forte valore simbolico cui i Siciliani di oggi e di domani possono e potranno attingere nuova linfa nell'ottica di un percorso di emancipazione consapevole, nella prospettiva di un'elaborazione politica che guarda al futuro, nell''ambito di un risveglio collettivo che li deve vedere protagonisti intelligenti e vigili interpreti del proprio tempo.
Oggi, nessuno che abbia un minimo senso della realtà, può sperare nell'idea che un "Deus ex machina" persegua gli obiettivi cui ambiamo da sempre, per regalarceli.
Così come sarebbe anacronistico anche solo immaginare di dovere immolare altri eroi sull'altare della Nostra Causa.
Altresì, ciascuno di noi ha il dovere morale di farsi mattone e rendersi utile, anche ai limiti delle proprie possibilità, nella costruzione dell'edificio democratico della Sicilia Libera e Indipendente, affrancata dal colonialismo dello stesso Stato Italia che ha calato, sull'eccidio di Randazzo, il miserabile sipario dell'oblìo.

Oggi, il Popolo Siciliano deve sapere che partecipare a questa "congiura del silenzio" significa, segnatamente per noi indipendentisti Trapanesi du Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia indipendente), accettare una logica di complicità che ci vedrebbe, anche se indirettamente, colpevoli e macchiati degli stessi delitti.
Come diceva S. Agostino "il peccato deriva dalla conoscenza", dal momento in cui si sà non si può più far finta di niente. Questo meccanismo, una volta innescato, diventerà un ordigno dagli effetti imprevedibili che esploderà fra le mani di chi ha tentato con viltà di cancellare una pagina di storia decisiva per la Sicilia e il suo Popolo.
Certamente, avvertiamo in questa vicenda il valore di una battaglia di principio che i nostri eroi seppero far valere sul piano della non violenza; riconosciamo in questi fatti il seme di una conquista democratica che non tarderà ad arrivare; comprendiamo in questo crimine il leggittimo pensiero che rivendica il riscatto del popolo siciliano da tutte le forme di schiavitù, anche le più "dolci", in una Sicilia Libera Indipendente e Pacifica così come è potuta affiorare nelle loro menti, nei loro sogni, nei loro cuori, nella loro anima.

venerdì 12 giugno 2009

EL 28 de JUNIO de 2009...



...TODOS A. EL CIPOTE DE LOS CAÍDOS DEL E.V.I.S.
DE MURAZZU RUTTU, A. RANDAZZO,
PARA RECORDAR A LOS QUE HAN INMOLADO SU VIDA POR LA "CAUSA SICILIANA" Y MANTENER VIVO EL SACRIFICIO






'U Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti" ( Frente Nacional Siciliano “ Sicilia Independiente”) ha decidido conmemorar el próximo 28 junio los mártires de la “Causa Siciliana”.
La manifestación organizada por F.N.S por lo tanto se desarrollará en Murazzu Ruttu a Randazzo(CT) y tendrá principio a las horas 17.00. -

El mes de junio de cada año es dedicado, como es conocido, de FNS a iniciativas políticas y de estudio y reflexión en cuyo ambicionado regresa la conmovedora iniciativa de ayer los al cementerio de Catania, en la avenida de los hombres ilustres, dónde una delegación de ejecutivos, militantes y simpatizante independentistas du F.N.S ha devuelto homenaje a la tumba de Antonio Canepa y a otros jóvenes patriotas sicilianos.
Tumba, donada por el Ayuntamiento de Catania y se vuelta monumento sepulcral de todos los patriotas sicilianos de cada tiempo y lugar.
La delegación F.N.S fue conducido por el secretario nacional ,Giuseppe Scianò.
Seguirán en estos días momentos y ocasiones diferentes de reflexión y ahondamiento que culminarán a los horas el 28 de junio de 2009 17.00 en la manifestación de Murazzu Ruttu.
Manifestación en la que tomarán la palabra algunos oratorios y que como tradición también será abierta a breves reflexiones improvisadas.
Cita, pues, a Randazzo en aquellos allí de Murazzu Ruttu, en los aprietas del Cipote dedicado a Antonio Canepa, Giuseppe Lo Giudice y Carmelo Rosano.
Estaremos allí para recordar a los tres jóvenes patriotas exponentes del E.V.I.S., ( Ejército Voluntario por la independencia de Sicilia)e ivi encontraron desdichadamente la muerte y cuyo sacrificio se ha vuelto símbolo y savia por el mejor y más vivífico patriotismo siciliano y que hoy se proyecta en el XXI° siglo.
¡Todos los sicilianos de buena voluntad son invitados a intervenir!

sabato 23 maggio 2009

LETTERA APERTA

24 MAGGIO 1915
L' ITALIA PARTECIPA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE E LA SICILIA PIANGERA' IL MAGGIOR NUMERO, IN ASSOLUTO ED IN PERCENTUALE,
DI CADUTI




Ricorre l'anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia in quella che fu definita la PRIMA GUERRA MONDIALE o la GRANDE GUERRA, avvenuta appunto il 24 maggio del 1915.A conflitto mondiale già iniziato e- pare- su pressioni ben "oleate" di alcune Potenze dell'epoca.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti" ricordano quell'evento con consapevolezza ed anche con indignazione. Soprattutto perchè la più alta percentuale di morti la ebbe proprio la Sicilia. Nonostante il fatto che era la "Regione" più lontana dalle linee di combattimento. I più grandi vantaggi li ebbero, invece, le industrie del Nord-Italia.
I Siciliani morti furono 65.000 e forse anche di più se si considerano i decessi avvenuti successivamente al periodo bellico per cause connesse alla guerra e spesso non riconosciute come tali...
Ricordiamo , dicevamo, con dolorosa e forte indignazione quei dati , anche perchè nessuno di coloro che sanno ne ha accertato o ne vuole accertare le motivazioni effettive.
Aggiungiamo che, - in numero assoluto ed in percentuale di Caduti,- ai Siciliani seguono i Sardi e- al terzo posto- i Soldati delle Aree geo-politiche che avevano fatto parte del Regno delle Due Sicilie ( del cosiddetto " Mezzogiorno" sostanzialmente) .
Si è trattatato di una fatalità o di una scelta predeterminata ? Anche su questo tragico e particolare aspetto del problema( sul quale abbiamo pure i nostri convincimenti e sospetti) chiediamo quindi VERITA' E GIUSTIZIA dalle fonti ufficiali.E dalle Istituzioni competenti per materia.

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Una richiesta, quella della verità VERITA' e della GIUSTIZIA, che i Partiti Politici e la Classe Politica dominanti nonchè la maggior parte delle Istituzioni (rappresentative e non) tendono ad eludere. Anzi a soffocare ; come peraltro dimostra l'imperversare, il più delle volte offensivo ed intollerabile, delle favole e dei "miti" garibaldino-risorgimentali, del tutto avulsi dai fatti realmente accaduti, che vengono usati non solo per cancellare la MEMORIA STORICA dei Popoli del SUD e del Popolo Siciliano ma anche per DISTOGLIERE gli stessi Popoli da quelli che sono i veri problemi di Oggi e da quelli del nostro Domani. Ci negano, in altre parole, il Diritto all'avvenire. Incuranti della circostanza che gli altri Popoli dell'Europa, del Mediterraneo e del Mondo ci guardano con sempre maggiore attenzione e talvolta anche con solidarietà. E sembra proprio che attendano il nostro RITORNO nei Consessi Internazionali , che peraltro hanno la loro ragion d'essere nella nostra antica Civiltà e dai quali siamo esclusi a causa della nostra CONDIZIONE COLONIALE.
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Un altro aspetto particolare dell'argomento in discussione, sul quale vorremmo fare subito chiarezza, è il seguente: noi Indipendentisti FNS siamo orgogliosi del valore, non disgiunto da umanità, che i NOSTRI SOLDATI hanno dimostrato sia nella Prima Guerra Mondiale, sia in tutte le altre Guerre che, anche se non condivise, sono stati, dopo il 1861, chiamati a combattere per conto dello Stato Italiano. E siamo altrettanto orgogliosi dei Soldati Siciliani e Meridionali che "oggi" ( anche questa volta più numerosi di gran lunga rispetto a quelli di altre Regioni e ne conosciamo i motivi... ) partecipano alle missioni umanitarie e alle missioni di pace in diverse parti del Mondo. O che, comunque, con identico spirito sono in servizio nelle Forze Armate Italiane, alle quali è pure dedicata la ricorrenza del 24 MAGGIO. Ognuno infatti mantiene intatti comunque la propria identità e quei principi di Civiltà e di Umanità che sono specifici del Rispettivo Popolo di appartenenza.
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Un'ultima considerazione: il rispetto dei Diritti , soprattutto il rispetto dei Diritti Fondamentali, non si implora nè se ne delega l'applicazione a quanti hanno l'interesse di soffocare quei Diritti e tutti gli altri Diritti.
E' un "rispetto" che si deve pretendere e conquistare, con metodi democratici e non violenti. Ma con coraggio,con determinazione,con continuità e con consapevolezza. E certamente anche nell'ambito di un progetto più ampio di riscatto e di rinascita.

Palermo 23 maggio 2009.

Giuseppe SCIANO'
Segretario Politico FNS
sciano
giuseppe@libero.it

giovedì 21 maggio 2009

VENIAMO DA LONTANO...

ECCOVI UNA DELLE FOTO CHE IL BLOG DEL SEGRETARIO SCIANO' ( http://sciano-separatistivecchiaguardia.blogspot.com/)RIPROPONE INSIEME AD UNA SERIE INTERESSANTISSIMA DI MATERIALI CHE PERMETTONO A TUTTI NOI DI RICOSTRUIRE CON GIUSTO ORGOGLIO LA STORIA MILITANTE E LUNGIMIRANTE DEL NOSTRO PARTITO: 'U F.N.S.


giovedì 14 maggio 2009

Biroli, "l'esploratore" ovvero "Aspettando Godot"

Riportiamo la notizia apparsa giovedi 14 maggio nell'edizione di Trapani de "La Sicilia" secondo cui l'Ammiraglio Federico Biroli è stato incaricato dal Ministro Matteoli per verificare se esistono le condizioni per il ripristino dell'Autorità Portuale o istituire una Autorità Portuale di sistema che coinvolga altri porti oltre quello di Trapani. Ragion per cui è stato definito "esploratore".
L'articolo lascia, inoltre, trapelare il fatto che l'incarico vero sia più quello di consulente del ministro per risolvere una faccenda delicata che si è complicata strada facendo.
Il 31 marzo scorso, infatti, l'Autorità Portuale è stata sciolta per ordine ministeriale con un decreto che avrebbe dovuto accompagnare la sua liquidazione. Ma come dice un noto adagio "un mese è una strana cosa"e in un mese molto può succedere, per cui all'automatismo del decreto sono scattate, sempre secondo l'articolo, le pressioni politiche sul ministro Matteoli che ha dovuto effettuare un "confronto" con la burocrazia per seguire un percorso che non ha precedenti. Da qui l'incarico esplorativo all'ex comandante della Capitaneria di Porto. Sembra anche che Biroli lavorerà sul solco lasciato dal commissario liquidatore ammiraglio Lavaggi, occorrerà, quindi, verificare su quali risorse economiche l'Autorità Portuale attraverso diritti e concessioni potrà contare.
La linea del governo è che l'ente deve avere la forza di reggersi sulle proprie gambe. Il decreto - secondo il sen D'Alì che ha caldeggiato questa nomina - cita infatti di "verificare la sussistenza delle condizioni di ordine economico, sociale e politico per l'eventuale ricostruzione della Autorità portuale di Trapani, anche sotto forma di Autorità portuale di sistema".
Se Biroli riscontrerà queste condizioni, "il Governo - spiega il sen.D'Alì - procederà alla revisione del decreto di scioglimento del 5 ottobre 2007. Speriamo che la nomina rappresenti il primo passo per recuperare il guasto portato dal precedente governo. Il mandato "esplorativo" - prosegue D'Alì - non è limitato ad una verifica poichè il decreto specifica che nell'espletamento dell'incarico, l'ammiraglio Federico Biroli, riferirà al ministro e formulerà ipotesi propositive sui vari aspetti oggetto dell'incarico".
Al piede dell'articolo la consueta soddisfazione dei politici di turno, per l'occasione Marrocco, Poma e Maurici, che felici e contenti decantano chi le lodi per la trovata sull'Autorità Portuale di Sistema, chi le lodi del senatore per l'insperata riapertura del caso e per lo sviluppo sociale ed economico del territorio e chi le lodi dell'ammiraglio per la competenza e la determinazione mostrata dal 26 maggio del 1996 all'11 settembre del 1997 quando fu comandante della Capitaneria di porto.

Detta così, sembrerebbe una di quelle buone notizie finalmente liberatorie che rassicurano su un ipotetico scenario di un futuro sviluppo economico che può avere risvolti positivi anche sul piano sociale e politico in tutto il territorio interessato.

Per noi Indipendentisti Trapanesi du Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente) questa è una di quelle storie che evocano il più sottile surrealismo di Samuel Beckett (Premio Nobel 1969) noto narratore, saggista ma soprattutto commediografo irlandese in lingua francese, uno degli autori più noti e discussi del teatro d'avanguardia con Jonesco e Adamov; i suoi drammi - quasi tutti atti unici - sono improntati ad un totale amarissimo pessimismo. Una delle sue opere più conosciute "Aspettando Godot" venne scritta negli anni Quaranta e pubblicata nell'epoca post-bellica. Il teatro dell'assurdo è conosciuto per i dialoghi privi di significato, ripetitivi e capaci di suscitare ilarità nel pubblico a dispetto del dramma vissuto sulla scena dagli interpreti. Aspettando Godot è una tragi-commedia dominata dall'incomunicabilità e dalla crisi di identità degli uomini che vivono una vita nella totale assenza di scopo e di significato. La genialità dell'autore dipende dalla trovata dell'assenza del protagonista intorno a cui tutto ruota in funzione dell'attesa.

Due vagabondi Estragone e Vladimiro, sotto un albero, lungo una via di campagna, attendono un tale Godot di cui non è chiara l'identità e sono vaghi anche l'ora e il luogo dell'appuntamento. Nonostante tutto i due confidano sulla speranza che una volta arrivato Godot, li ospiterà nella sua casa, darà loro da mangiare e li farà riposare in un comodo giaciglio. Nel frattempo passa il proprietario terriero Pozzo con il suo servitore Lucky al guinzaglio e qui si sofferma a scambiare due chiacchiere con loro. Estragone e Vladimiro sono combattuti tra la curiosità per l'atteggiamento del padrone Pozzo e la perplessità per la condizione miserevole del servo Lucky. Dopo un litigio provocato dal monologo del servo, Pozzo e Lucky riprendono il cammino. Al calar della sera Godot non è ancora arrivato. E' però giunto il suo messaggero, con le scuse, dicendo che in serata godot non potrà arrivare, ma lo farà sicuramente il giorno successivo. I due piombano nello sconforto meditando persino il suicidio, pensano poi di andar via, ma decidono di restare.
Fine del primo atto.
Il secondo si svolge nello steso identico modo. Due tizi aspettano un tale che non arriva.
Sull'identità di Godot e sulle sue numerose interpretazioni non intendiamo soffermarci anzi preferiamo, almeno su questo, lasciare lavorare la vostra immaginazione. Del resto, anche Beckett non ha mai fornito sufficienti delucidazioni su questo dilemma, piuttosto diceva sempre: "se avessi saputo chi è Godot lo avrei scritto nel copione". Certo è che l'attesa di Estragone e Vladimiro è l'attesa per antonomasia, l'attesa inappagata e inappagabile, qualcosa che viene alimentato da ciò che non succederà.
La genialità di quest'opera, pur nella sua rarefazione intellettuale, prende forza da quegli elementi che potrebbero sembrare i punti di debolezza: dall'inconcludenza dei suoi dialoghi, dai suoi silenzi, dai suoi momenti di pausa, dalla prevedibilità dell'azione teatrale, dalla sobrietà del linguaggio che de-costruisce e costruisce per sottrazione senza mai banalizzarlo. Anzi si può affidare a questa sublimazione linguistica l'annichilimento della comunicazione di pensiero, la difficoltà di abbattere le barriere costruite da una comunicazione sempre più complessa, l'assurdo paradigma del non senso.
Ora, quando cose di questo genere succedono in una tragi-commedia di Samuel Beckett diventano opera d'arte, elaborazione culturale, occasione di studio per speculazioni filosofiche o intellettuali.
Quando succedono nella realtà assumono la connotazione del ridicolo teatrino settecentesco i cui patetici interpreti sono gli eunuchi giulivi della politica, dell'impotenza intellettuale, dell'ignoranza incrementale elevata all'incapacità di una visione complessiva delle problematiche generali per la totale assenza di un idea precisa dei contesti territoriali siciliani, su cui si continua a vagheggiare secondo logiche disarticolate, nella migliore delle ipotesi, quando non sussistono veri e propri interessi personali.
Ecco questi sono quei casi in cui ci tocca subire il deprimente spettacolo delle auspicate cariche ispettive, camuffate da visite esplorative pseudo imposte per studiare problemi, valutare condizioni, formulare ipotesi... e così via.
Dopo tutto attori e spettatori possono pur sempre applaudire e battere le mani..., applaudire e battere le mani..., applaudire e battere le mani..., semplicemente "aspettando Godot!"

sabato 9 maggio 2009

FNS: FATALE LA DATA DELL'11 MAGGIO PER L' ANTICA , NOBILE E GLOROSA CITTA' DI MARSALA E PER LA SICILIA TUTTA."





A giudizio degli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti", i Siciliani tutti- ed i Cittadini di Marsala in particolare- dovremmo RICORDARE, ogni anno e ad ogni ricorrenza della data dell'UNDICI MAGGIO, due eventi dolorosi d’eccezionale gravità, meglio dire catastrofici. I " FATTI " ormai storici avvennero rispettivamente nel 1860 e nel 1943.
Il giorno 11 maggio del 1860 ebbe luogo infatti il tanto "celebrato" "SBARCO DEI MILLE" a Marsala. Uno sbarco "ASSISTITO" in modo arrogante e scandaloso dalla flotta militare Inglese, che unitamente a quella Piemontese comandata dall'Ammiraglio PERSANO, avevano seguito a debita distanza il lungo viaggio sin dalla partenza da Quarto, avvenuta, com'è arcinoto, il giorno cinque dello stesso mese. Mentre due navi britanniche erano già posizionate all'interno della rada del porto di MARSALA.

Si pensi al gran da fare che si diedero i rispettivi Commanders delle due grosse navi da guerra britanniche, appunto, che si chiamavano " ARGUS" ed "INTREPID"; si pensi al proditorio allontanamento della guarnigione militare duosiciliana spostata ad Agrigento dai generali traditori della Luogotenenza di Palermo al fine di agevolare ulteriormente lo "sbarco" stesso; si pensi ai "trakkiggi" della diplomazia britannica e degli imprenditori inglesi, che furono gli unici a festeggiare i Garibaldini e a dar manforte al sindaco e alla giunta, comunale di nomina borbonica, che, " obtorto collo", avevano cambiato in quello stesso istante casacca. In quella circostanza la cittadinanza tutta di Marsala, snobbando le manifestazioni ufficiali ( e pur sempre modeste) di benvenuto agli "invasori", dimostrarono grande dignità e coraggio, costringendo la numerosa ed autorevole comunità britannica ad uscire allo scoperto. Si pensi pure alle centinaia di navi mercantili con bandiera britannica che stazionavano nel porto per agevolare, a loro volta, lo "sbarco" impedendo a chiunque di sparare; si pensi al fatto, raccontato dagli stessi agiografi garibaldini, che anche sulle case e sugli stabilimenti enologici sventolavano le bandiere britanniche.

E si pensi- perchè no?- a quei circa quattrocento garibaldini che avevano viaggiato sul piroscafo "LOMBARDO" e che riuscirono a"sbarcare" a Marsala soltanto perchè furono presi in braccio, come pacchi postali , e portati sulle barche , dagli operai di una Casa Vinicola inglese. Il glorioso piroscafo LOMBARDO era, infatti, imprevedibilmente e maldestramente rimasto "incagliato" nelle secche esistenti nella rada del porto di Marsala...A questo proposito inseriamo un dettaglio di carattere puramente psicologico.

Gli AGIOGRAFI del Risorgimento Italiano e gli APOLEGETI dell'Impresa dei Mille dimenticano spesso e volentieri che MARSALA, nel 1860, possedeva al suo interno il più grande POLO VITIVINICOLO DEL MONDO e non era quindi la landa desolata che gli stessi AGIOGRAFI ed i PITTORI che, - retrodatando i loro quadri propagandistici, - ci vogliono far credere.
Tornando alla cronaca, si pensi al fatto gravissimo che -alle navi duosiciliane- fu proibito ed impedito dagli Ufficiali di Sua Maestà Britannica di sparare sui piroscafi garibaldini in forza di una situazione artatamente creata dagli stessi Inglesi. I quali ultimi si avvalevano delle clausole di un trattato imposto dal Governo inglese al Re Ferdinando II° nel 1849, proprio per consentire e legittimare le interferenze militari britanniche anche nei Porti del Regno delle Due Sicilie.
E si pensi infine che sulle porte e sulle finestre delle abitazioni vi erano piazzati grossi cartelli con la scritta a caratteri cubitali <<>>.

Altro che rivoluzione filo-italiana, filo-sabauda e filo-garibaldina !!!!
Una precauzione, questa dei cartelli, che nella città di Marsala ebbe l'effetto di evitare i saccheggi dei "LIBERATORI", ma che non avrebbe funzionato altrettanto bene negli altri Centri abitati e Città della Sicilia. La iniziativa , che ovviamente lasciava trasparire il terrore che aveva colto le famiglie siciliane, dimostrava comunque che i Siciliani avevano ben capito che era proprio il Governo di Londra, il vero "mandante " delle operazioni in corso. E che lo stesso Governo controllava ogni minimo particolare con complici che, sullo sfondo,dirigevano e talvolta eseguivano direttamente il copione della TRAGICOMMEDIA della conquista del SUD e,intanto, della Sicilia.
Dopo poco tempo, la Cittadinanza tutta di Marsala sarebbe stata sottoposta a violenze e a rappresaglie , sia da parte del governo dittatoriale garibaldino sia da parte del successivo Governo "Piemontese". Di tali violenze, con le quali si violavano sistematicamente i Diritti Umani, esistono testimonianze inoppugnabili anche agli atti del Parlamento Italiano.
Che dire di più per la ricorrenza del 149° anniversario?
Ci limitiamo a puntualizzare che, con quello "sbarco", la Sicilia diventò una "colonia" al servizio dell'Imperialismo interno delle Regioni del NORD su quelle del SUD. Le mortificazioni, il lavaggio del cervello, l'alienazione culturale e la subordinazione culturale e politica, la meschina accettazione di una mitologia falsa e bugiarda che SOSTITUISCE ed occulta una bruttissima verità storica non possono durare a lungo. Fenomeni negativi, questi, paragonabili talvolta agli effetti della sindrome di Stoccolma, che, come abbiamo cercato di dire , hanno avuto un inizio, non casuale, perchè promossi da una serie di fatti internazionali pilotati dalla Gran Bretagna che all'epoca era la più grande Potenza del Mondo. Questi fenomeni avranno- dovranno avere- una fine. E l'avranno quando noi Siciliani avremo nuovamente acquisito la consapevolezza di noi stessi e della nostra identità. Nonché del nostro diritto di tornare nei Consessi Internazionali dai quali siamo stati esclusi a causa della nostra condizione coloniale. A condizione però che sia prima recuperato la nostra memoria storica .

Ricordiamo ora che l'UNDICI MAGGIO DEL 1943 avvenne un' altra catastrofe. La Città di Marsala fu spietatamente oggetto di un bombardamento aereo a tappeto da parte dell'AVIAZIONE MILITARE degli Alleati, che come abbiamo già detto in altre occasioni ,intensificò la propria azione distruttiva, anche nei confronti dei centri abitati,- e talvolta ai soli fini terroristico-dimostrativi, in previsione dello "SBARCO" che sarebbe avvenuto di lì a poco sulle coste siciliane. Morirono,in quella circostanza, MILLE MARSALESI. Furono distrutte centinaia di case e di palazzi, furono distrutte o danneggiate opere d'arte di inestimabile valore. Quelle povere VITTIME ,che rappresentano la SICILIA MARTORIATA per guerre e per interessi non sempre coincidenti con quelli del Popolo Siciliano, dovrebbero essere ricordate meglio e con maggiore senso di partecipazione.

Palermo, 9 Maggio 2009





IL SEGRETARIO POLITICO FNS
(Giuseppe SCIANO')
<<
scianogiuseppe@libero.it >>

venerdì 1 maggio 2009

"Lo sbarco fu a Marsala, che c'entra Trapani?"

E' il titolo di un articolo pubblicato giovedi 30 aprile nell'edizione di Trapani de "La Sicilia" riguardo alla polemica sulle celebrazioni per il "150° anniversario dello sbarco dei Mille" da celebrare nel maggio 2010.
Nell'interrogazione al Presidente Turano fatta dai consiglieri provinciali Edoardo ALESSI e Ignazio PASSALACQUA con lectio facilior spiegano che "è storicamente provato che la spedizione dei Mille partì da Quarto con meta Marsala, luogo dell'effettivo sbarco" e come la "spedizione di Garibaldi" rappresenti "una delle pagine più importanti del Risorgimento Italiano e della Storia del nostro Paese perchè emblema e punto di partenza dell'Unità d'Italia".
Dopo questo lemma, viene sottolineato il fatto che la Provincia ha stipulato un accordo contrattuale con la società inglese "Tall Schips International Limited" per ospitare una manifestazione velica denominata "The Garibaldi Tall Schips Regata 2010". L'evento consisterà in una competizione velica, che avrà luogo tra Genova e Trapani.
Viene inoltre puntualizzato che per tale evento l'amministrazione provinciale "ha stanziato in bilancio la cospicua somma di 400.000 euro".
I due "improvvidi professori di storia" si spingono perfino sul difficile terreno del revisionismo storico, paventando "una riscrittura fantasiosa della Storia Risorgimentale e un affronto alla città di Marsala che nel 1860 accolse l'eroe dei Due Mondi, il quale, da lì cominciò la spedizione che si concluse con l'Unità d'Italia".
Conclusa la svenevole lezioncina, Alagna e Passalacqua chiedono "quanto il Presidente della Provincia intende relazionare sulla presunta manifestazione velica del 2010, quali iniziative intende intraprendere per la realizzazione di tale evento e quali sono le ulteriori iniziative che si intende intraprendere per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia".
L'articolo si chiude con le rassicurazioni in aula del Presidente Turano, in cui spiega che Trapani ha un porto idoneo all'attracco di importanti velieri e che Marsala sarà assoluta protagonista di tutte le manifestazioni.

Noi Indipendentisti Trapanesi du "Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia
Indipinnenti" (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente) non intendiamo soffermarci, in questa sede, sui fatti storici realmente accaduti ma invitiamo, con l'umiltà e l'onestà intellettuale che possiamo, tutti i membri del Consiglio Provinciale compreso il Presidente ad approfondire questo delicatissimo capitolo della nostra storia che ha visto i siciliani "protagonisti in salita" di un dificile percorso di oppressione lungo 150 anni che storici e studiosi anche internazionali, accreditati presso le più prestigiose Universita' del Mondo, scrivono e riconoscono in interessanti e recenti pubblicazioni.
Con questo nulla intendiamo togliere alle gloriose e prestigiose città di Marsala e Trapani, che hanno versato il loro contributo alla "Causa Siciliana" e meritano certo le più eccellenti luci della ribalta internazionale ma, di sicuro, non auspichiamo che debbano essere declassate con manifestazioni di quart'ordine che per di più nulla hanno a che vedere con la veridicità dei fatti storici, per cui del tutto inopportune anche sul piano simbolico.
Attenzione, quindi, alle mistificazioni storiche tanto tossiche quanto i festeggiamenti per la celebrazione di "finte rivoluzioni fatte da finti eroi".
La verità storica è imprescindibile dall'evoluzione sociale e di pensiero di un popolo che vuole essere libero perchè nato libero.
Riteniamo che in leziosi e stucchevoli minuetti di questo tipo e nel cinico buonismo o anche nella buona fede di una certa politica "low cost", si annida spesso il tarlo di una perversa sub-cultura priva di memoria storica e di progettualità politica dagli effetti devastanti non solo per noi siciliani di oggi ma soprattutto per le generazioni future a cui si rischia di trasmettere il "virus geneticamente modificabile" di una schiavitù culturale e intellettuale che potrebbe irretirle per chissà quanti anni a venire.
Per questo è un preciso dovere di noi tutti, a prescindere dal ruolo sociale che ci compete o interpretiamo, restituire la verità storica al Popolo Siciliano che deve attrezzarsi per costruire un consapevole percorso di libertà e indipendenza, finalmente libero dall'ingannevole retorica risorgimentale, tirata a lucido, in occasione delle grandi ricorrenze e degli anniversari.
Esprimiamo infine il nostro biasimo per il collaborazionismo strisciante della classe politica, da qualunque parte provenga, che tradendo la verità dei fatti storici tradisce il prprio popolo, la propria storia, la propria dignità.

In occasione della festività del 1° Maggio auguri sinceri a tutte le lavoratrici e i lavoratori con l'auspicio di un futuro prospero e pieno di ogni bene.

venerdì 24 aprile 2009

Un "esercito" di pignorati...

...è il titolo di un articolo apparso nell'edizione di Trapani de "La Sicilia" martedi 17 febbraio 2009.
Passato apparentemente inosservato, contiene in sè un malessere economico-sociale che sconsiglieremmo di sottovalutare.
Descrive, infatti, l'incontro di protesta cui ha partecipato una moltitudine di ipotecati riunitisi presso l'ex stabilimento vinicolo Amodeo nel marsalese, organizzato dall'Associazione "Nuova Tutela".
Allo slogan "Abolire la Serit Sicilia spa" i convenuti hanno accompagnato una petizione popolare contro la società per la riscossione dei tributi da indirizzare al Ministero dell'Economia e delle Finanze per sollecitarlo ad intervenire su un problema che assume ogni giorno dimensioni rilevanti ed alimenta un malcontento popolare ormai generalizzato.
Angelo Di Girolamo, esponente di Nuova Tutela, sostiene che "per una cartella di poche migliaia di euro ci si trova ad avere ipotecati beni di gran lunga superiore al dovuto. Talvolta addirittura la casa". Secondo Di Girolamo una multa notificata direttamente presso l'albo pretorio del comune porta chi deve pagare, ma non sa di doverlo fare, ad avere un bene ipotecato. Con il passare degli anni prima che l'interessato se ne renda conto, il debito aumenta con incrementi sproporzionati alla cifra iniziale, si parla dell'ordine di dieci volte superiore.
Sempre nello stesso articolo viene sollevato anche il problema di centinaia di agricoltori e, si potrebbe aggiungere operatori di altri settori da quello artigianale a quello turistico, da quello del commercio a quello della pesca, da quello manifatturiero a quello estrattivo, visto la difficoltà economica che ha investito recentemente tutti i settori produttivi, che non riescono a provvedere ai versamenti previdenziali obbligatori, si ritrovano con l'ipoteca su case, capannoni, terreni, macchinari, trattori, attrezzature da lavoro etc. Per non parlare delle nuove, efficienti e rapide modalità di vendita on line degli immobili ipotecati che, snelliscono ulteriormente procedure e tempi tecnici, con un effetto sorpresa sui malcapitati che nessuno di noi vorrebbe avere ma che può riuscire a immagginare.
L'articolo si conclude con una magra soddisfazione nel considerare l'assenza dei politici invitati.

Noi Indipendentisti Trapanesi du "Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti" (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente) non intendiamo dare enfasi a questa curiosa quanto singolare iniziativa del marsalese ma possiamo dire che ci offre lo spunto per alcune riflessioni.

Lo Stato Italia con un Decreto Legge del Governo Prodi convertito poi in Legge ha stroncato la sentenza della Corte Costituzionale - girando o per meglio dire vendendo sul modello dei "subprime" americani i debiti degli italiani alla Gerit ora Equitalia e i debiti dei siciliani a Serit Sicilia spa - in cui era previsto per i debiti pregressi di andare al concordato partendo dal debito iniziale, giusta sentenza per evitare lo "strozzinaggio di stato".

L'attuale Ministro dell'Economia e delle Finanze Prof. Giulio Tremonti, formidabile demiurgo nell'organizzazione dell'Agenzia delle Entrate, acuto ideatore del DURC (documento unico di regolarità contributiva), fantomatico autore di quella diabolica invenzione delle "ganasce fiscali", è partito invocando la "Robin Hood Tax" che avrebbe dovuto togliere ai grandi dell'economia per dare ai piccoli e in meno di un anno ha invertito la rotta approdando ai "Tremonti Bond" (aiuti di stato immediati ai grandi gruppi finanziari in difficoltà).

Detto questo, è una esagerazione affermare che vasti settori della società siciliana fatta di agricoltori, artigiani, piccoli e medi imprenditori, commercianti, impiegati, precari all'inizio del XXI° secolo è ancora segnata da ingiustizie profonde, dall'arbitrio e dall'oppressione del ceto politico?

E' una esagerazione dire che il prelievo di imposte e balzelli fiscali - spesso illeggittimi - è lo strumento di un'estorsione sistematica da parte della nomenclatura a danno dei più piccoli e soprattutto a danno dell'economia siciliana, di quella forza sana che vive del proprio lavoro, fatta di piccole realtà a conduzione familiare che vengono sottoposte ad un reggime vessatorio cui nessuno sembra avere la benchè minima intenzione di porre rimedio?

E' una esagerazione constatare che l'asservimento della classe politica siciliana è ormai tale da soffocare nella cinica indifferenza il grido di aiuto del proprio popolo?

In quanto siciliani ci chiediamo mai in che razza di situazione viviamo?
Se possiamo fare qualcosa per uscire la testa fuori dal guinzaglio della menzogna camuffato da un ipocrita senso del dovere cui nessuno è giusto che si sottragga fino a quando non viene toccato nel proprio interesse personale?
Quanto tempo e quanti sopprusi dobbiamo ancora sopportare prima del lucido risveglio.
E' proprio vero, tutti siamo buoni finchè qualcosa non ci tocca!

domenica 19 aprile 2009

Perche’ gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu– “Sicilia Indipinnenti” non partecipano alla manifestazione...





...contro il G8 che si svolgera’ nella nobile citta’ siciliana di Siracusa



Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “, progressisti, non intendiamo aderire alla manifestazone promossa dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8” in base ad una valutazione politica d’ordine generale da cui non dobbiamo né vogliamo prescindere.Se , infatti, non riusciamo ad essere d’accordo con la logica degli organizzatori del G8 sinceramente non ci sentiamo neppure di concordare pienamente con la piattaforma del coordinamento”contro G8”.Nel documento del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” rileviamo che non c’è alcun riferimento, collegamento o anche solo richiamo al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia ha luogo in una nazione senza stato.Ora tacere o “dimenticare” ciò a nostro avviso significa, in buona sostanza, dare una percezione alterata di quella che realmente è la situazione sociale, politica ed economica che si vive in Sicilia.A questo punto ci domandiamo perché gli animatori, i “No global” del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8”evitino accuratamente nel loro documento –piattaforma di parlare della dimensione nazionale siciliana.E’ ovvio, a nostro avviso, che tutto ciò non è né dettato da ingenuità né è tanto meno casuale .Alla luce di ciò pur avendo Noi alcuni punti di contatto con la loro analisi , come forza indipendentista, non possiamo sottoscrivere il loro punto di vista.Se lo facessimo perderemmo concretamente, la nostra funzione politica.Se infatti Noi indipendentisti militanti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “accettassimo ciò avalleremmo di fatto la stessa negazione e quindi disarticolazione della questione nazionale siciliana .Noi non possiamo accettare che la contestazione al G8 che si svolge nella città siciliana di Siracusa, parte della Nazione Siciliana, sia posta e praticata sulla base di una piattaforma preconfezionata fuori dalla Sicilia che sorvola ed evita di affrontare l’elemento d’analisi fondamentale e ciò i motivi storici, economici e politici che specificano il perché l’Arcipelago Siciliano, sia trattato oggi come una colonia.Non comprendiamo come si possa, infatti, parlare di colonialismo come fanno quelli del Coordinamento Regionale Siciliano senza citare la evidente nostra dimensione nazionale. Temiamo ciò dipenda proprio, o anche, dal fatto che i soggetti, politici e sociali, che animano lo stesso Coordinamento Regionale Siciliano siano, apertamente, ideologicamente schierati contro il Sicilianismo e di fatto contro ogni tipo di Sicilianità, cioè contro ogni forma di Autodeterminazione, politica e sociale, che non sia da loro, dai loro maîtres á penser, eterodiretta.E’ ovvio , evidente che Noi non possiamo accettare un simile, umiliante punto di vista. Non cambieremo il nostro atteggiamento neppure nel caso in cui qualche gruppo sicilianista dovesse aderire a questa piattaforma. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche e morali. Per l’F.N.S. questa piattaforma resta fortemente asiciliana e antisiciliana.Anche Noi du F.N.S. come quelli del Coordinamento Regionale Siciliano siamo fortemente contrari all’intempestiva decisione del G8 sull’ambiente di riunirsi in Sicilia. In Sicilia, nel comprensorio siciliano aretuseo dove,però, ricordiamo anche ai “no global”che sono stati proprio Governi Italiani di tutti i tipi , forze politiche, di destra, di sinistra e di centro, con mentalità centralista hanno fatto un feroce, sistematico, visibile scempio di ambiente, di salute ,di legalità democratica. Strumentalizzando i bisogni e le speranze del Popolo Siciliano.E nessuno, ma proprio nessuno, ha in merito nulla da insegnarci dato che Noi du F.N.S., soli, nel silenzio di tutti ,denunciammo pubblicamente già nel 1979 le terrorizzanti nascite di bimbi malformati, ad esempio, nelle aree interessate alle produzioni petrolchimiche, parte martoriata della “nazione senza stato” Sicilia.Del resto mai Noi abbiamo smesso di reclamare il nostro diritto all’autodeterminazione anche in termini ambientali.Né può o deve sfuggire, e neppure dovrebbe sfuggire a quelli del Coordinamento Regionale Siciliano, né ad eventuali collaboratori “locali” che dal riconoscimento della dimensione nazionale siciliana discendono una serie di conseguenze sociali e d’analisi che ad essi sfuggono quasi del tutto o che fanno “affrontare” loro la situazione siciliana in modo falsato in base ai loro soggettivi convincimenti.A tutti costoro raccomandiamo ancora una volta di percepire meglio la nostra irrisolta questione nazionale ed il ruolo di quella invirtuosa economia di dipendenza di cui appunto la zona industriale aretusea è non casuale paradigma.Anzi crediamo che ciò accada di proposito.noi crediamo piuttosto che ciò accada di proposito in una Terra, in una Nazione note e rinomate in ogni angolo del mondo, sin da sempre, e dove continua una sciente, sistematica , voluta distruzione dell’economia siciliana in favore degli interessi del Capitalismo, familistico e non, del Centro-Nord Italia senza tenere nel minimo conto le reali necessità del Popolo Siciliano.Condizioni per ottenere le quali si è ricorso sopratutto alla rapina sistematica, allo sfruttamento delle risorse collettive e nazionali siciliane come gli Idrocarburi o alla decisione di fare della Sicilia, del siracusano, del comprensorio gelese, inquinate e inquinanti raffinerie a cielo aperto.Raffinerie che come da copione si installano nella colonia –Sicilia.In cambio della loro complicità–avallo non pochi ascari hanno ricevuto premi, denari, prebende.Non si è creata vera produttività, ne vero lavoro né vera occupazione. Si è messo in piedi un devastato e devastante apparato assistenzialista di tipo politico ed economico.Sappiamo che appariremo a taluni anche spiacevoli ma va detto che in base a questa analisi dobbiamo dire, a voce alta, che mentre i G-ottini si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia i contestatori , a loro volta e modo, si asserraglieranno nel loro castello ideologico.Peccato che i settori politici che sono contrari alla globalizzazione selvaggia non vogliano, né sappiano superare i loro ideologismi, i loro pregiudizi verso la Sicilia e i Siciliani.A quanti di loro sono in buona fede ci permettiamo di rivolgere il seguente messaggio: Voi, attraverso un mix composito tra l’antropometrico e certo razzismo differenzialista, finite per smentire, negare quella parte, non piccola, di Società Siciliana virtuosa in cui vivono, convivono Antimafia ed Amor di Patria Siciliano insieme all’ansia di giustizia sociale e la voglia , non mediata, di autodeterminazione politica e nazionale.La vostra insensibilità, le vostre appannate lenti colorate antisiciliane sottraggono così a molti, siciliani e no, anche nel e del movimento No Global, l'occasione, umana e politica, di guardare alla Sicilia fuori dalla trincea ottriata del centralismo piemontesista e risorgimentalista.Nessun accenno poi al nesso che però per Noi è inscindibile tra Ambiente e globalità. Un nesso, non scontato, che mette concretamente a repentaglio oltre che l’ambiente anche la biodiversità e con essa la imprescindibile pluralità delle culture, e della cultura siciliana.Perché neppure un accenno a ciò? Davvero non cogliete il nesso?Temiamo sia davvero così.Il nostro annientamento culturale, a cui contribuite con il vostro miope silenzio, dimostra quanto in concreto voi siate, per certi versi, più globali e globalisti, di quanto Voi stessi possiate pensare!Noi invece difendiamo come valore sociale, politico e antiglobalista il nostro diritto ad esistere, persistere, resistere in nome del diritto umano del Popolo Siciliano alla propria cultura, materiale e no, che è poi diritto umano alla diversità proclamata e praticata in Sicilia come nella nostra ampia Diaspora per il Mondo.Né siamo indietro neppure riguardo la riflessione sulle occupazione militari italiane di ampie parti del territorio siciliano ( fummo tra i primi ad essere, difatti, a manifestare a Sigonella anche se non in funzione filo-URSS ), funzionale al ruolo di colonia assegnato alla Sicilia su cui si può tornare a riflettere in rapporto anche alla rinnovata centralità della Sicilia nel e per il Mediterraneo.Per tutti questi fondanti motivi noi non saremo, alla manifestazione di Siracusa, intorno a quella piattaforma che non ci convince e che non riteniamo affatto affascinante.Essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone come Indipendentista o anche solo sicilianista.E infatti anche stavolta Noi indipendentisti, progressivi e progressisti, du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “ restiamo solo ed esclusivamente al servizio del Popolo Siciliano, dei suoi bisogni e dei suoi desideri.


Palermo, 19/04/2009


FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU- “SICILIA INDIPINNENTI”


martedì 14 aprile 2009

Presentazione di siciliaindipendentefnstrapani
Stiamo entrando in una nuova fase di consapevolezza politica in cui abbiamo l'opportunità di sanare e migliorare la relazione con la nostra terra.
Per farlo abbiamo bisogno di capire le sottili forme di interazione che tengono unito il tessuto del sistema sociale da cui dipende anche la qualità di vita su questo nostro territorio.
Con questa consapevolezza possiamo creare nuovi modelli di relazioni tra noi, con i nostri conterranei e con gli altri popoli.
La visione che è emersa nella politica durante il XX° secolo e che costituisce il fondamento della concezione dello Stato come un insieme codipendente di sistemi territoriali multipli che interagiscono per produrre una unità dinamica in via di sviluppo, sembra essere la rivoluzione politica più significativa e rilevante del secolo scorso e la base per gli sviluppi della nuova cultura dell'epoca attuale.
L'interpretazione concreta e realistica che ne deriva fornisce, in realtà, una piattaforma per l'impegno nella maturazione di una nuova consapevolezza cui tutti noi, nessuno escluso, abbiamo il dovere di afferire, ora che è responsabilità di tutti.
Ciò su cui dobbiamo cominciare a riflettere non è solo sulla concezione di come ci occupiamo o partecipiamo alla vita politica del nostro territorio e della nostra terra, ma su come possiamo entrare in un rapporto profondamente significativo, creativo e condiviso con essa, rapporto di vitale importanza per la nostra situazione attuale.
Offrire la possibilità di approfondire il sistema di relazioni che lega l'uomo "animale politico" al suo territorio nei suoi livelli di complessità, è uno degli obiettivi a cui puntiamo, dando voce alle avanguardie che si occupano di questi temi, anche in una prospettiva internazionale.
Ciò per aiutarci a comprendere, un pò meglio, il rapporto tra quello che siamo e il contesto in cui viviamo e contribuire così ad aprire la strada verso un futuro diverso da quello che ci appare oggi all'orizzonte, verso un futuro migliore per il popolo e la "Nazione Siciliana".

"Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce". Neruda

domenica 12 aprile 2009

AUGURI DI BUONA PASQUA

Gli Indipendentisti Trapanesi du Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti"
(Fronte Nazionale Siciliano - "Sicilia Indipendente")
augurano
BUONA PASQUA
a
TUTTI I SICILIANI E LE SICILIANE,
in Patria come nella Diaspora.
Ci uniamo, inoltre, al pensiero particolare rivolto
da 'a Sikritaria Nazziunali F.N.S. alla Gente d'Abruzzo e
a tutti i Popoli, che in ogni parte del Mondo, soffrono o lottano per la loro Rinascita.