venerdì 24 aprile 2009

Un "esercito" di pignorati...

...è il titolo di un articolo apparso nell'edizione di Trapani de "La Sicilia" martedi 17 febbraio 2009.
Passato apparentemente inosservato, contiene in sè un malessere economico-sociale che sconsiglieremmo di sottovalutare.
Descrive, infatti, l'incontro di protesta cui ha partecipato una moltitudine di ipotecati riunitisi presso l'ex stabilimento vinicolo Amodeo nel marsalese, organizzato dall'Associazione "Nuova Tutela".
Allo slogan "Abolire la Serit Sicilia spa" i convenuti hanno accompagnato una petizione popolare contro la società per la riscossione dei tributi da indirizzare al Ministero dell'Economia e delle Finanze per sollecitarlo ad intervenire su un problema che assume ogni giorno dimensioni rilevanti ed alimenta un malcontento popolare ormai generalizzato.
Angelo Di Girolamo, esponente di Nuova Tutela, sostiene che "per una cartella di poche migliaia di euro ci si trova ad avere ipotecati beni di gran lunga superiore al dovuto. Talvolta addirittura la casa". Secondo Di Girolamo una multa notificata direttamente presso l'albo pretorio del comune porta chi deve pagare, ma non sa di doverlo fare, ad avere un bene ipotecato. Con il passare degli anni prima che l'interessato se ne renda conto, il debito aumenta con incrementi sproporzionati alla cifra iniziale, si parla dell'ordine di dieci volte superiore.
Sempre nello stesso articolo viene sollevato anche il problema di centinaia di agricoltori e, si potrebbe aggiungere operatori di altri settori da quello artigianale a quello turistico, da quello del commercio a quello della pesca, da quello manifatturiero a quello estrattivo, visto la difficoltà economica che ha investito recentemente tutti i settori produttivi, che non riescono a provvedere ai versamenti previdenziali obbligatori, si ritrovano con l'ipoteca su case, capannoni, terreni, macchinari, trattori, attrezzature da lavoro etc. Per non parlare delle nuove, efficienti e rapide modalità di vendita on line degli immobili ipotecati che, snelliscono ulteriormente procedure e tempi tecnici, con un effetto sorpresa sui malcapitati che nessuno di noi vorrebbe avere ma che può riuscire a immagginare.
L'articolo si conclude con una magra soddisfazione nel considerare l'assenza dei politici invitati.

Noi Indipendentisti Trapanesi du "Frunti Naziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti" (Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente) non intendiamo dare enfasi a questa curiosa quanto singolare iniziativa del marsalese ma possiamo dire che ci offre lo spunto per alcune riflessioni.

Lo Stato Italia con un Decreto Legge del Governo Prodi convertito poi in Legge ha stroncato la sentenza della Corte Costituzionale - girando o per meglio dire vendendo sul modello dei "subprime" americani i debiti degli italiani alla Gerit ora Equitalia e i debiti dei siciliani a Serit Sicilia spa - in cui era previsto per i debiti pregressi di andare al concordato partendo dal debito iniziale, giusta sentenza per evitare lo "strozzinaggio di stato".

L'attuale Ministro dell'Economia e delle Finanze Prof. Giulio Tremonti, formidabile demiurgo nell'organizzazione dell'Agenzia delle Entrate, acuto ideatore del DURC (documento unico di regolarità contributiva), fantomatico autore di quella diabolica invenzione delle "ganasce fiscali", è partito invocando la "Robin Hood Tax" che avrebbe dovuto togliere ai grandi dell'economia per dare ai piccoli e in meno di un anno ha invertito la rotta approdando ai "Tremonti Bond" (aiuti di stato immediati ai grandi gruppi finanziari in difficoltà).

Detto questo, è una esagerazione affermare che vasti settori della società siciliana fatta di agricoltori, artigiani, piccoli e medi imprenditori, commercianti, impiegati, precari all'inizio del XXI° secolo è ancora segnata da ingiustizie profonde, dall'arbitrio e dall'oppressione del ceto politico?

E' una esagerazione dire che il prelievo di imposte e balzelli fiscali - spesso illeggittimi - è lo strumento di un'estorsione sistematica da parte della nomenclatura a danno dei più piccoli e soprattutto a danno dell'economia siciliana, di quella forza sana che vive del proprio lavoro, fatta di piccole realtà a conduzione familiare che vengono sottoposte ad un reggime vessatorio cui nessuno sembra avere la benchè minima intenzione di porre rimedio?

E' una esagerazione constatare che l'asservimento della classe politica siciliana è ormai tale da soffocare nella cinica indifferenza il grido di aiuto del proprio popolo?

In quanto siciliani ci chiediamo mai in che razza di situazione viviamo?
Se possiamo fare qualcosa per uscire la testa fuori dal guinzaglio della menzogna camuffato da un ipocrita senso del dovere cui nessuno è giusto che si sottragga fino a quando non viene toccato nel proprio interesse personale?
Quanto tempo e quanti sopprusi dobbiamo ancora sopportare prima del lucido risveglio.
E' proprio vero, tutti siamo buoni finchè qualcosa non ci tocca!

domenica 19 aprile 2009

Perche’ gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu– “Sicilia Indipinnenti” non partecipano alla manifestazione...





...contro il G8 che si svolgera’ nella nobile citta’ siciliana di Siracusa



Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “, progressisti, non intendiamo aderire alla manifestazone promossa dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8” in base ad una valutazione politica d’ordine generale da cui non dobbiamo né vogliamo prescindere.Se , infatti, non riusciamo ad essere d’accordo con la logica degli organizzatori del G8 sinceramente non ci sentiamo neppure di concordare pienamente con la piattaforma del coordinamento”contro G8”.Nel documento del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” rileviamo che non c’è alcun riferimento, collegamento o anche solo richiamo al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia ha luogo in una nazione senza stato.Ora tacere o “dimenticare” ciò a nostro avviso significa, in buona sostanza, dare una percezione alterata di quella che realmente è la situazione sociale, politica ed economica che si vive in Sicilia.A questo punto ci domandiamo perché gli animatori, i “No global” del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8”evitino accuratamente nel loro documento –piattaforma di parlare della dimensione nazionale siciliana.E’ ovvio, a nostro avviso, che tutto ciò non è né dettato da ingenuità né è tanto meno casuale .Alla luce di ciò pur avendo Noi alcuni punti di contatto con la loro analisi , come forza indipendentista, non possiamo sottoscrivere il loro punto di vista.Se lo facessimo perderemmo concretamente, la nostra funzione politica.Se infatti Noi indipendentisti militanti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “accettassimo ciò avalleremmo di fatto la stessa negazione e quindi disarticolazione della questione nazionale siciliana .Noi non possiamo accettare che la contestazione al G8 che si svolge nella città siciliana di Siracusa, parte della Nazione Siciliana, sia posta e praticata sulla base di una piattaforma preconfezionata fuori dalla Sicilia che sorvola ed evita di affrontare l’elemento d’analisi fondamentale e ciò i motivi storici, economici e politici che specificano il perché l’Arcipelago Siciliano, sia trattato oggi come una colonia.Non comprendiamo come si possa, infatti, parlare di colonialismo come fanno quelli del Coordinamento Regionale Siciliano senza citare la evidente nostra dimensione nazionale. Temiamo ciò dipenda proprio, o anche, dal fatto che i soggetti, politici e sociali, che animano lo stesso Coordinamento Regionale Siciliano siano, apertamente, ideologicamente schierati contro il Sicilianismo e di fatto contro ogni tipo di Sicilianità, cioè contro ogni forma di Autodeterminazione, politica e sociale, che non sia da loro, dai loro maîtres á penser, eterodiretta.E’ ovvio , evidente che Noi non possiamo accettare un simile, umiliante punto di vista. Non cambieremo il nostro atteggiamento neppure nel caso in cui qualche gruppo sicilianista dovesse aderire a questa piattaforma. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche e morali. Per l’F.N.S. questa piattaforma resta fortemente asiciliana e antisiciliana.Anche Noi du F.N.S. come quelli del Coordinamento Regionale Siciliano siamo fortemente contrari all’intempestiva decisione del G8 sull’ambiente di riunirsi in Sicilia. In Sicilia, nel comprensorio siciliano aretuseo dove,però, ricordiamo anche ai “no global”che sono stati proprio Governi Italiani di tutti i tipi , forze politiche, di destra, di sinistra e di centro, con mentalità centralista hanno fatto un feroce, sistematico, visibile scempio di ambiente, di salute ,di legalità democratica. Strumentalizzando i bisogni e le speranze del Popolo Siciliano.E nessuno, ma proprio nessuno, ha in merito nulla da insegnarci dato che Noi du F.N.S., soli, nel silenzio di tutti ,denunciammo pubblicamente già nel 1979 le terrorizzanti nascite di bimbi malformati, ad esempio, nelle aree interessate alle produzioni petrolchimiche, parte martoriata della “nazione senza stato” Sicilia.Del resto mai Noi abbiamo smesso di reclamare il nostro diritto all’autodeterminazione anche in termini ambientali.Né può o deve sfuggire, e neppure dovrebbe sfuggire a quelli del Coordinamento Regionale Siciliano, né ad eventuali collaboratori “locali” che dal riconoscimento della dimensione nazionale siciliana discendono una serie di conseguenze sociali e d’analisi che ad essi sfuggono quasi del tutto o che fanno “affrontare” loro la situazione siciliana in modo falsato in base ai loro soggettivi convincimenti.A tutti costoro raccomandiamo ancora una volta di percepire meglio la nostra irrisolta questione nazionale ed il ruolo di quella invirtuosa economia di dipendenza di cui appunto la zona industriale aretusea è non casuale paradigma.Anzi crediamo che ciò accada di proposito.noi crediamo piuttosto che ciò accada di proposito in una Terra, in una Nazione note e rinomate in ogni angolo del mondo, sin da sempre, e dove continua una sciente, sistematica , voluta distruzione dell’economia siciliana in favore degli interessi del Capitalismo, familistico e non, del Centro-Nord Italia senza tenere nel minimo conto le reali necessità del Popolo Siciliano.Condizioni per ottenere le quali si è ricorso sopratutto alla rapina sistematica, allo sfruttamento delle risorse collettive e nazionali siciliane come gli Idrocarburi o alla decisione di fare della Sicilia, del siracusano, del comprensorio gelese, inquinate e inquinanti raffinerie a cielo aperto.Raffinerie che come da copione si installano nella colonia –Sicilia.In cambio della loro complicità–avallo non pochi ascari hanno ricevuto premi, denari, prebende.Non si è creata vera produttività, ne vero lavoro né vera occupazione. Si è messo in piedi un devastato e devastante apparato assistenzialista di tipo politico ed economico.Sappiamo che appariremo a taluni anche spiacevoli ma va detto che in base a questa analisi dobbiamo dire, a voce alta, che mentre i G-ottini si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia i contestatori , a loro volta e modo, si asserraglieranno nel loro castello ideologico.Peccato che i settori politici che sono contrari alla globalizzazione selvaggia non vogliano, né sappiano superare i loro ideologismi, i loro pregiudizi verso la Sicilia e i Siciliani.A quanti di loro sono in buona fede ci permettiamo di rivolgere il seguente messaggio: Voi, attraverso un mix composito tra l’antropometrico e certo razzismo differenzialista, finite per smentire, negare quella parte, non piccola, di Società Siciliana virtuosa in cui vivono, convivono Antimafia ed Amor di Patria Siciliano insieme all’ansia di giustizia sociale e la voglia , non mediata, di autodeterminazione politica e nazionale.La vostra insensibilità, le vostre appannate lenti colorate antisiciliane sottraggono così a molti, siciliani e no, anche nel e del movimento No Global, l'occasione, umana e politica, di guardare alla Sicilia fuori dalla trincea ottriata del centralismo piemontesista e risorgimentalista.Nessun accenno poi al nesso che però per Noi è inscindibile tra Ambiente e globalità. Un nesso, non scontato, che mette concretamente a repentaglio oltre che l’ambiente anche la biodiversità e con essa la imprescindibile pluralità delle culture, e della cultura siciliana.Perché neppure un accenno a ciò? Davvero non cogliete il nesso?Temiamo sia davvero così.Il nostro annientamento culturale, a cui contribuite con il vostro miope silenzio, dimostra quanto in concreto voi siate, per certi versi, più globali e globalisti, di quanto Voi stessi possiate pensare!Noi invece difendiamo come valore sociale, politico e antiglobalista il nostro diritto ad esistere, persistere, resistere in nome del diritto umano del Popolo Siciliano alla propria cultura, materiale e no, che è poi diritto umano alla diversità proclamata e praticata in Sicilia come nella nostra ampia Diaspora per il Mondo.Né siamo indietro neppure riguardo la riflessione sulle occupazione militari italiane di ampie parti del territorio siciliano ( fummo tra i primi ad essere, difatti, a manifestare a Sigonella anche se non in funzione filo-URSS ), funzionale al ruolo di colonia assegnato alla Sicilia su cui si può tornare a riflettere in rapporto anche alla rinnovata centralità della Sicilia nel e per il Mediterraneo.Per tutti questi fondanti motivi noi non saremo, alla manifestazione di Siracusa, intorno a quella piattaforma che non ci convince e che non riteniamo affatto affascinante.Essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone come Indipendentista o anche solo sicilianista.E infatti anche stavolta Noi indipendentisti, progressivi e progressisti, du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “ restiamo solo ed esclusivamente al servizio del Popolo Siciliano, dei suoi bisogni e dei suoi desideri.


Palermo, 19/04/2009


FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU- “SICILIA INDIPINNENTI”


martedì 14 aprile 2009

Presentazione di siciliaindipendentefnstrapani
Stiamo entrando in una nuova fase di consapevolezza politica in cui abbiamo l'opportunità di sanare e migliorare la relazione con la nostra terra.
Per farlo abbiamo bisogno di capire le sottili forme di interazione che tengono unito il tessuto del sistema sociale da cui dipende anche la qualità di vita su questo nostro territorio.
Con questa consapevolezza possiamo creare nuovi modelli di relazioni tra noi, con i nostri conterranei e con gli altri popoli.
La visione che è emersa nella politica durante il XX° secolo e che costituisce il fondamento della concezione dello Stato come un insieme codipendente di sistemi territoriali multipli che interagiscono per produrre una unità dinamica in via di sviluppo, sembra essere la rivoluzione politica più significativa e rilevante del secolo scorso e la base per gli sviluppi della nuova cultura dell'epoca attuale.
L'interpretazione concreta e realistica che ne deriva fornisce, in realtà, una piattaforma per l'impegno nella maturazione di una nuova consapevolezza cui tutti noi, nessuno escluso, abbiamo il dovere di afferire, ora che è responsabilità di tutti.
Ciò su cui dobbiamo cominciare a riflettere non è solo sulla concezione di come ci occupiamo o partecipiamo alla vita politica del nostro territorio e della nostra terra, ma su come possiamo entrare in un rapporto profondamente significativo, creativo e condiviso con essa, rapporto di vitale importanza per la nostra situazione attuale.
Offrire la possibilità di approfondire il sistema di relazioni che lega l'uomo "animale politico" al suo territorio nei suoi livelli di complessità, è uno degli obiettivi a cui puntiamo, dando voce alle avanguardie che si occupano di questi temi, anche in una prospettiva internazionale.
Ciò per aiutarci a comprendere, un pò meglio, il rapporto tra quello che siamo e il contesto in cui viviamo e contribuire così ad aprire la strada verso un futuro diverso da quello che ci appare oggi all'orizzonte, verso un futuro migliore per il popolo e la "Nazione Siciliana".

"Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce". Neruda

domenica 12 aprile 2009

AUGURI DI BUONA PASQUA

Gli Indipendentisti Trapanesi du Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti"
(Fronte Nazionale Siciliano - "Sicilia Indipendente")
augurano
BUONA PASQUA
a
TUTTI I SICILIANI E LE SICILIANE,
in Patria come nella Diaspora.
Ci uniamo, inoltre, al pensiero particolare rivolto
da 'a Sikritaria Nazziunali F.N.S. alla Gente d'Abruzzo e
a tutti i Popoli, che in ogni parte del Mondo, soffrono o lottano per la loro Rinascita.